Lavorare al telaio preistorico
telai e tecniche di tessitura
L'obiettivo che si pone l'archeologia sperimentale nell'ambito dell'antica arte della tessitura è quello di far luce sulle conoscenze tecnologiche delle prime fibre e sul loro processo di lavorazione, acquisite nel corso dei millenni dalle comunità pre-protostoriche.
Si tenta cioè di riprodurre la catena di operazioni di lavorazione dei tessuti antichi, che partiva dalla estrazione della fibra all'ottenimento del filato fino alla produzione del tessuto, lavorato al telaio.
I tessuti antichi rientrano in quella categoria di reperti detti organici, cioè di origine animale (lana) o vegetale (lino, canapa, fibre legnose), entrambe materie prime facilmente deperibili nel tempo. Solo condizioni ambientali eccezionali permettono la loro conservazione (ambienti particolarmente saturi d'acqua o estremamente aridi). Per questo motivo sono pochi i reperti tessili antichi che sono giunti fino a noi: provengono da insediamenti palafitticoli umidi come le torbiere e le palafitte delle regioni alpine (ad es. in Svizzera e in Trentino), oppure da ambienti aridi freddi (ad es. i tumuli principeschi dell'età del Bronzo in Danimarca) e aridi secchi (ad es. le sepolture egizie).
Più numerose sono invece le testimonianze indirette della presenza di attività di tessitura, caratterizzate da strumenti per la filatura e la tessitura, ottenuti con materiali spesso altrettanto deperibili come il legno, ma lavorati anche in argilla cotta (fusaiole, pesi da telaio), osso e corno (pettini, fusi), che sono giunti intatti fino ai giorni nostri. Attraverso i dati faunistici infine risulta accertata la presenza di ovini e caprini e quindi indirettamente anche l'utilizzo della lana (almeno a partire dalla fine del Neolitico).
Grazie allo studio delle testimonianze dirette e indirette e all'osservazione delle usanze antiche ancora vive nella memoria dei nostri nonni, l'archeologia sperimentale è riuscita a ricostruire i primi telai fabbricati dall'uomo e a carpire le tecniche di lavorazione del filato attraverso l'osservazione dei resti di tessuti, intrecciati in motivi geometrici e trame spesso estremamente complesse e accurate.
GLI STRUMENTI DELLA TESSITURA
Il telaio è lo strumento che permette di tessere, ovvero di intersecare due ordini di fili: <B<l'ordito (insieme dei fili longitudinali ai quali sono appesi i pesi nel telaio verticale) e la trama (insieme dei fili trasversali che compongono il tessuto). Può considerarsi telaio qualsiasi strumento in grado di tenere tesi e paralleli i fili dell'ordito. Il grosso progresso raggiunto con il telaio infatti fu quello di riuscire a produrre il sollevamento e la selezione contemporanea dei fili attraverso il liccio.
Il liccio è un bastone che ha il compito di sollevare una serie di fili (ad es. i fili dispari) in modo tale che si possa formare tra la serie di fili dispari e quella di fili pari non sollevati uno spazio apposito (detto passo dell'ordito), in cui si possa inserire il refe, ovvero il filo di trama che, accostato al filo precedente, dà origine al tessuto. La trama successiva sarà ottenuta dal medesimo liccio che abbassa i fili dispari al di sotto di quelli pari, permettendo alla navetta con il refe di passare al di sopra dei fili dispari e al di sotto di quelli pari (l'opposto della trama precedente).
Il refe è il filo attaccato alla navetta, che produce la trama del tessuto.
La navetta è lo strumento, appuntito alle estremità (di solito era un semplice bastoncino allungato) che conduce il filo della trama attraverso il passo dell'ordito.
I pesi hanno la funzione di tendere i fili dell'ordito. Caratterizzano il telaio verticale e possono essere di varie forme. Il loro numero inoltre varia a seconda delle dimensioni del telaio e del tessuto che si vuole fabbricare.
Il pettine serve per distanziare i fili dell'ordito, regolandoli.
La spada del tessitore serve per battere i fili della trama.
I TELAI PREISTORICI
Telaio a pesi in pietra: la prima forma di telaio, di semplice approntamento, caratterizzato da un supporto ligneo di piccole dimensioni, posto ad una certa altezza dal suolo, a cui vengono appesi i fili dell'ordito, tenuti tesi da ciottoli ad incavi tra loro allineati. (sulla base dei ritrovamenti di St. Blaise, Bains-des-Dames, Neuchầtel, Svizzera)
Telaio verticale: ha una struttura molto semplice: due assi parallele verticali unite trasversalmente a due subbi girevoli. È provvisto di un solo liccio, che divide i fili pari da quelli dispari e permette l'inversione dei fili dell'ordito.
Telaio a tensione: