Ceramica etrusco-padana
La ceramica etrusco-padana è caratterizzata da un impasto finemente depurato, il cui colore comprende le tonalità del giallo/rosso. Spesso i manufatti sono dipinti con la stesura di un’argilla molto depurata, distribuita sia internamente che esternamente al corpo del recipiente.
Il termine “etrusco-padana”, che indica questa particolare classe ceramica, si riferisce all’area di diffusione nel V sec. a. C., localizzata nella pianura padana dall’Adriatico fino a Rovigo e Mantova e da qui ai territori appenninici di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma verso sud.
La ceramica etrusco-padana al Forcello è documentata in molte forme, tra le quali la ciotola è quella più diffusa, caratterizzata da tipi differenti che possono essere raggruppati in base al profilo del corpo, basso e ampio oppure tronco-conico.
La ceramica etrusco-padana era un prodotto di lusso, destinato alla presentazione dei cibi e alla loro consumazione presso i ceti più elevati della popolazione etrusca e delle popolazioni limitrofe. L’analisi dei corredi tombali attesta infatti che anche i Veneti consideravano questi manufatti un bene di prestigio; ad Este ad esempio ciotole etrusco-padane sono state rinvenute in ricche sepolture femminili, in associazione a ceramica attica, gioielli in bronzo e argento (Casini 2005).
L’operazione di cottura delle repliche (7/7/’07) è stata eseguita all’interno della fornace sperimentale “a”, ricostruita da Gesti Ritrovati nel Parco Archeologico del Forcello, realizzato nell’area occupata in origine dall’antico abitato etrusco.
Riferimenti bibliografici
Casini 2005 S. Casini (2005), La ceramica di produzione locale: impasto, bucchero, etrusco-padana, in R.C. de Marinis (a cura di), L’abitato etrusco del Forcello di Bagnolo S. Vito (Mantova) – Le fasi di età arcaica, Mantova.