7/07/'07 - Vasi di Notte - cottura notturna di vasellame etrusco (Parco Archeologico del Forcello, Bagnolo S. Vito, Mn)
II° Incontro formativo riservato agli operatori didattici del Parco Archeologico del Forcello, Bagnolo S. Vito, Mn)
7/07/'07 - In occasione della LUNGA NOTTE DEI MUSEI, organizzata dal Sistema dei Musei Mantovani, il Parco del Forcello ha proposto una dimostrazione di cottura notturna. L'operazione è stata diretta da Roberto Deriu, assistito dall'archeotecnico Carlo Piancastelli e dalle operatrici didattiche del Parco, impiegando la più piccola delle due fornaci etrusche sperimentali, realizzate nell'estate 2006. Nel corso dell'evento è stata proiettata una presentazione relativa alle principali classi ceramiche rinvenute nell'abitato etrusco del Forcello e alle loro caratteristiche tecniche e funzionali.
Dalle ore 17.00 alle 20.00 si è svolto il II° Incontro di formazione sul funzionamento delle fornaci etrusco-padane, stage risevato alle operatrici didattiche del Parco, mentre dalle ore 20.00 alle 24.00 il Parco è stato aperto al pubblico.
Il III° incontro di formazione, durante il quale si è proceduto all'apertura della fornace piccola e all'estrazione del vasellame cotto il 7/7, si è tenuto mercoledì 11/7/'07.
EVOLUZIONE DEL VASELLAME DA MENSA TRA VI E V sec. a. C.: IL BUCCHERO E LA CERAMICA FINE DI TIPO ETRUSCO-PADANO IN BASE ALL’ANALISI DEL DATO ARCHEOLOGICO E ALLA SPERIMENTAZIONE
Secondo i dati archeologici il bucchero viene prodotto dalla prima metà del VI sec. a. C., nei territori a nord del Po, mentre la ceramica fine di tipo etrusco-padano si diffonde dall’Adriatico al mantovano e verso sud, nei territori appenninici, verso il V sec. a. C., sostituendo progressivamente la precedente produzione di bucchero. Gli scavi realizzati al Forcello nel mantovano, a Spina e a Padova mostrano che anche la ceramica fine di colore grigio, pur essendo una produzione secondaria presenta una lunga durata, diffondendosi dal V al III sec. a. C., contribuendo alla sostituzione graduale del bucchero nelle fasi più recenti degli abitati.
Esteticamente si osserva quindi un cambiamento radicale nel gusto cromatico, che inizialmente è dominato dal nero del bucchero, mentre in seguito privilegia, con l’affermazione della ceramica etrusco-padana e della ceramica grigia, una gamma di colori ben più vasta, con tipologie ceramiche rinnovate e più standardizzate (vedi Casini 2005, pp.247-266).
Queste attestazioni archeologiche trovano ulteriori possibilità di approfondimento nell’esame della documentazione sperimentale ricavata dai due test in oggetto, che indicano due metodi di produzione differenti che danno origine a classi ceramiche ben distinte.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Casini 2005 - S. Casini, "La ceramica di produzione locale: impasto, bucchero, etrusco-padana", pp.247-266, in "L'abitato etrusco del Forcello di Bagnolo S. Vito (Mantova), Le fasi di età arcaica"*.
*Volume a cura di Raffaele C. de Marinis e Marta Rapi, Università degli Studi di Milano - Comune di Bagnolo S. Vito, catalogo della mostra "Gli Etruschi a nord del Po", Mantova 2005.