17/7/'06 - Ricostruzione sperimentale e dimostrazione funzionale di fornaci etrusco-padane per la cottura della ceramica (Parco Archeologico del Forcello, Mn)
La ricostruzione dell’impianto è stata realizzata nei mesi di luglio-ottobre 2006, presso il Parco Archeologico del Forcello (Bagnolo San Vito, Mn), sorto intorno ai resti di un importante abitato etrusco di VI-IV sec a. C. Gli scavi archeologici condotti nel sito dal 1981, con la direzione scientifca del prof. R. C. de Marinis, hanno rivelato una complessa sequenza stratigrafica, articolata in otto fasi insediative principali. All'interno dell'area indagata non sono emerse, almeno fino ad ora, strutture riferibili a fornaci per ceramica. Per questo motivo i dati fondamentali necessari alla ricostruzione sono stati ricavati dallo studio di un impianto specializzato individuato a Pian di Misano (Marzabotto, Bo), altro centro etrusco-padano di notevole rilevanza, la cui area per la lavorazione della ceramica risulta ad oggi la meglio conosciuta e completa in ambito etrusco. In particolare si è scelto di basare la ricostruzione su un impianto particolarmente ben conservato nelle strutture di fondazione, emerso durante gli scavi condotti nel 1992-'93 dal Dipartimento di Archeologia dell' Università di Bologna .
Questo riferimento è stato ulteriormente avvalorato dal fatto che Marzabotto è un sito etrusco-padano (vedi distribuzione dei siti etrusco-padani nella cartina) in fase cronologica con l'abitato etrusco del Forcello e caratterizzato dalla medesima produzione ceramica.
L'impianto è formato da due fornaci verticali posizionate perpendicolarmente tra di loro, e contrapposte a due vani che ospitavano il fuochista durante l'azione di cottura. Entrambe le fornaci sono dotate di un tunnel per l'addizione del combustibile e di un piano forato che, oltre a sostenere il vasellame, permette il passaggio del calore dalla camera di combustione posta alla stessa quota del tunnel, alla camera di cottura, posta sopra il piano forato e sigillata dalla cupola. Entrambi i forni presentano interessanti particolarità tecniche riscontrate archeologicamente: l'imboccatura del tunnel è rinforzata dall'orlo di un vaso rotto, secondo una prassi attestata in altri siti padani coevi al Forcello (Marzabotto, Oppeano, ecc...); inoltre le strutture sono provviste di portelli mobili atti all'introduzione e all'estrazione del vasellame. Tale accorgimento, impiegato già da alcuni anni in seguito alle necessità operative suggerite dalla ripetizione degli episodi produttivi, trova riscontro in alcune tavolette in terracotta dipinta (pinakes) di V sec. a.C. Il Parco è stato inaugurato ufficialmente venerdì 29 settembre 2006, alla presenza delle autorità e della stampa. Sabato 30 settembre il Parco è stato aperto al pubblico, e sono stati attivati laboratori didattici per bambini e dimostrazioni di archeologia sperimentale per adulti, che saranno in programmazione per tutto il mese di ottobre.
All'interno del sito del Parco Archeologico del Forcello, nella sezione Archeologia sperimentale, è pubblicato un accurato reportage sulle fasi di costruzione dell'impianto sperimentale.
Ideazione e realizzazione: Roberto Deriu
Collaborazione tecnica: Carlo Piancastelli
Pannelli didattici:Tommaso Quirino, Anna Consonni
Documentazione fotografica: Rino Deriu, Maria Riccò, Savia Ciuffreda