Gesti Ritrovati al Bundan 2014 (Stellata di Bondeno, Fe)
Dimostrazioni sperimentali sulla lavorazione ceramica e metallurgica e laboratori didattici per bambini
LA LAVORAZIONE DELL'ARGILLA E DELLA CERAMICA
La sperimentazione realizzata in occasione della decima edizione del Bundan è stata caratterizzata dall’approfondimento di artigianali e artistici appartenenti alla cultura celtica di Golasecca, che prende nome dall’omonimo sito archeologico ubicato presso Varese, dove, nel XIX sec., l'abate Giovanni Battista Giani effettuò i primi ritrovamenti. Sviluppatasi nella Pianura Padana a partire dal IX secolo a.C., dopo un periodo di formazione di circa trecento anni tra la tarda Età del Bronzo e l'Età del Ferro, raggiunse la sua massima fioritura nel V secolo a.C.
La cultura di Golasecca è nota principalmente per le sue usanze funebri; le aree funerarie, distaccate dai nuclei abitativi, erano collocate lungo le vie di comunicazione più importanti, spesso in prossimità di torbiere e nuclei paludosi non utilizzati a scopo agricolo. Le sepolture più prestigiose venivano costruite in posizioni elevate, circondate da allineamenti di pietra. Il tradizionale rito funebre di questa antichissima civiltà prevedeva la cremazione del defunto e la sepoltura delle ceneri in urne di terracotta accompagnate da un corredo funebre.
Altri manufatti realizzati in questo episodio sperimentale sono invece riferibili alla cultura villanoviana, diffusa in area emiliana e tirrenica, il cui nome deriva dal centro di Villanova (Bologna), dove l'archeologo G. Gozzadini scoprì nel 1853 il primo gruppo di tombe a essa attribuibile.
La scelta di rappresentare in un unico episodio produttivo manufatti tecnologicamente simili e coevi ma appartenenti a culture differenti è stata dettata essenzialmente dall’intento didattico, oltre che sperimentale, di evidenziare l’influenza villanoviana nella cultura golasecchiana. Parte dello sviluppo della civiltà golasecchiana deriva infatti dai contatti culturali e commerciali col mondo villanoviano ed etrusco, che favorirono la trasmissione di tecniche, come la lavorazione della ceramica al tornio e la scrittura, e contribuirono alla trasformazione della struttura sociale da comunità di villaggio, alla nascita di un ceto aristocratico, alla società urbana.
LA LAVORAZIONE DEL BRONZO
Per quanto riguarda la sperimentazione relativa alla produzione metallurgica sono stati realizzati manufatti pertinenti alla cultura Protoceltica di Halstatt. L'attività si è concentrata sulla fase di fusione, predisponendo due piccoli forni di tipologia differente: uno con una parte in elevato realizzata in argilla, l'altro profondamente interrato per ottimizzare l'isolamento termico.
Sono stati realizzati quattro episodi di fusione: due incentrati sulla fusione in matrice bivalve in pietra e due per la fusione di oggetti a cera persa.
L'esposizione didattica ha illustrato l'ampio strumentario in possesso degli antichi metallurghi celti: crogioli e ugelli prodotti con argilla naturale, materie prime, modelli in cera con i vari utensili per la modellazione, oltre a spaccati degli stampi in argilla nelle varie fasi di lavorazione per l’ottenimento dell’oggetto finito.
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